La Pugilistica Rodigina esiste fin dal 1935. Insieme al Rugby Rovigo è una delle società sportive con più storia cittadina. Ha regalato onore e lustro alla città e dalla stessa ricambiata con passione ed amore. Uomini che sono diventati personaggi, come il Maestro Silvano Modena, atleti che sono diventate icone, come Enzo Corregioli, i fratelli Brancalion, i fratelli Castellacci e molti altri. Perchè il ruolo dello sport, e noi lo sappiamo bene, è anche e soprattutto educare. E per questo compito, il tempo è sempre il miglior giudice.
Uomini e luoghi
Ma la storia, come è noto, è fatta non solo di uomini. Difatti, come per ogni sport, diventa iconografico anche il luogo, l’oggetto, il pensiero. Cosa sarebbe, ad esempio, Diego Maradona senza il San Paolo o La Bombonera o, per restare alla boxe, Muhammad Alì senza le sue battaglie mediatiche, senza il ring di Kinshasa che, se mai ve ne fosse stato bisogno, lo consacrò alla storia. Ecco, per la Pugilistica Rodigina il luogo è viale Trieste 143, da sempre la nostra casa, un piccolo spazio che è pregno di ricordi, di sogni, di sudore. Il sacco della memoria era lì. Il sacco fisso attaccato alla parete della palestra. Rosso e consumato.
Momec si occupa di raccogliere i ricordi legati a luoghi di Rovigo per creare memoria condivisa. Il format è partito lo scorso anno ed è andato molto bene. Quest’anno i ragazzi hanno deciso di spostare il luogo dello scontro agli oggetti. A quanta memoria racchiudono, a cosa hanno rappresentato per chi li ha posseduti e cosa potranno rappresentare per chi li osserva. Riusciranno a trasmettere la forza, la malinconia, la rabbia, la gioia?
Il sacco della memoria
E’ una sfida che i ragazzi di Momec hanno lanciato e che la Pugilistica Rodigina ha raccolto. A loro infatti è stato donato il sacco della memoria, il sacco rosso fisso che ha visto generazioni di atleti passare davanti. Che ha raccolto urla e sudore e sogni e crescita di quanti lo hanno avuto davanti, pronto a ricevere i jab, i diretti, i montanti, i ganci.
Così Cristiano Castellacci, uno dei maestri della Pugilistica Rodigina : “Questo sacco ha 30 anni di storia. A differenza degli altri, qui in viale Trieste, è un sacco fisso. Per quanto tu lo colpisca, non si muove mai. Resta sempre lì. E continua a guardarti fisso, senza mai spostarsi. Per noi pugili è sempre stato un vero punto di riferimento. Una metafora della vita. Perchè per quanto questa ti colpisca, tu devi essere sempre forte e restare lì, a guardarla negli occhi. Vorremmo donarlo a chi sente la necessità di affrontare la vita come un pugile, guardandola fissa, sempre negli occhi, senza mai abbassare la guardia. Sempre, tutti i giorni pronto ad affrontarla”. Abbiamo, come sempre, raccolto la sfida, felici di aver consegnato alla città un altro pezzo della nostra memoria.
Ringraziamo Momec per la disponibilità e Loris Slaviero per le foto.