Una delle cose che è impossibile non notare, entrando nella palestra di Viale Trieste 143 è il ritratto di Guido Ferracin. Sta lì, sopra il ring, con le bende alle mani intento a portare un gancio destro. Elegante, fiero, maestoso. I capelli tirati indietro che sembra non debbano mai modificare quell’immagine di eleganza che traspare dentro e fuori dal ring.
La Pugilistica Rodigina
Guido Ferracin è il pugile polesano che ha ottenuto per la Pugilistica Rodigina il risultato più prestigioso : il titolo di campione europeo. Il suo nome rimane quindi scritto a caratteri cubitali nel gotha del pugilato mondiale. Guido, nato a Villamarzana nel 1926, si trasferisce con la famiglia nel capoluogo Polesano insieme alla famiglia dopo qualche anno. Come tanti altri giovani desiderosi di intraprendere un percorso sportivo nel pugilato, Ferracin si iscrive alla palestra della Pugilistica Rodigina. Si mette subito in luce per la sua agilità e reattività. Come Enzo Correggioli (più grande di lui di quattro anni) è anche lui “uomo di Strozzi”, quel Nando Strozzi che fu maestro della palestra di Viale Trieste, facendo di uomini, grandi pugili.
Fu uno dei dilettanti più quotati e nel 1944 al campionato italiano di Novara si piazza ad un ottimo secondo posto. Passa successivamente al professionismo Nel 1946 combatte contro Amleto Falcinelli (pugile professionista di spicco in campo nazionale ed europeo) e Ulderigo Sergo (medaglia d’oro alle Olimpiadi del 1936 a Berlino) battendo lo statunitense Jackie Wilson ai punti, vincendo entrambi gli incontri e conquistando contro Falcinelli il titolo italiano e difendendolo successivamente con Sergo.
Il titolo Europeo
E’ il 22 febbraio del 1948. Rovigo è ferma, tutta la città è col fiato sospeso, le orecchie attaccate alla radio per seguire l’incontro in diretta. Nel confronto con Peter Kane il campione italiano non solo fu l’incarnazione del pugile ma fu anche il simbolo dell’atleta, il vero ritratto dello sportivo. Nel Belle Vue Stadium di Manchester il polesano rimane sempre in piedi durante gli intervalli tra le riprese. Questo atteggiamento combattivo consolidò la sua immagine ed aumentò il suo prestigio tra le corde. La velocità di esecuzione ed i rapidi spostamenti fecero il resto. Alla fine delle quindici riprese l’arbitro non esitò ad alzare il braccio a Ferracin proclamandolo nuovo campione d’Europa dei pesi gallo.
Peter Kane non ci sta e chiede un secondo incontro. Tuttavia, anche nel nuovo confronto voluto dall’inglese nel tentativo di rientrare in possesso della cintura europea, Guido Ferracin fu implacabile e chiuse il conto nel quinto round. Disputa nel 1952 gli ultimi incontri, cinque per la precisione. Ne vince tre, ne pareggia uno e perde contro ean Sneyers in Belgio. Appesi i guantoni al chiodo lascia Rovigo per trasferirsi a Vigevano dove morirà nel 1973 non ancora cinquantenne. La Pugilistica Rodigina gli rende onore ogni qual volta, dal ring, si volge lo sguardo verso il suo ritratto.
Fonti : Agoràsportonline, 2out.